Si tratta dell’ultimo sforzo letterario di Mauro Corona (pubblicato presso la Mondadori nel dicembre 2007). Il libro è una serie di racconti più o meno brevi della vita degli ertani; vita da sempre legata alla montagna e agli animali, talvolta più che agli altri uomini. Storie tristi, storie dolci, storie misteriose, storie meravigliose, storie d’amore, storie dure… dove l’animale in un modo o nell’altro è protagonista.
Pensate al cane che durante un’uscite con le “ciaspe” (racchette da neve) non vuole fare un traversone e si blocca. Corona lo chiama, gli butta delle palle da neve, fischia: tutto è inutile, il cane non batte ciglio. L’uomo in quel momento si rende conto di essere in una situazione pericolosa: la valanga con un boato unico che riempe tutta la valle parte e scende come un treno in corsa… oppure il cuculo che canta sulla ringhiera del ponte che sovrasta le gole profonde del Vajont: vorrà segnalare qualcosa agli uomini, ma cosa? Se poi il cuculo si mette a cantare d’inverno allora annuncia qualcosa di terribile…
Un bel libro che si presta per letture della buona notte o per letture durante un’escursione fuori nella natura, non lo avevo ancora finito che già leggevo delle storie in occasione di alcune uscite con le racchette.