Quando la pancia ti parla…

valanga

…ascoltala! Certo che essere in possesso di un diploma professionale e aver fatto una bella formazione solida che ti permette di fare delle escursioni invernali in sicurezza non è tutto. Conoscere la formula di riduzione del pericolo e saper applicare di conseguenza il classico “3×3” è di grande aiuto quando si tratta di organizzare delle gite con le racchette.

Ma quando la pancia ti parla: ascoltala! Questo non te lo insegna nessuno, lo devi saper fare… e come ha scritto Mauro Corona: “la montagna mi ha insegnato una cosa: che da una cima non si va in nessun posto, si può solo scendere. Una grande lezione: scendere, tornare indietro, all’essenziale, alle origini.”  Una settimana fa mi sono trovato in una situazione dove dalla montagna quasi non scendevo più, una qualche valanga era scesa dai pendii più ripidi esposti prevalentemente a sud (sulla foto – in rosso – la mia traccia di salita) e dopo oltre quattro ore di marcia ecco che mi trovo sopra un pendio ripido carico di neve. Un paio di tentativi, qualche passo in discesa e poi la pancia che mi dice: “non passare lì!” Dopo un’ora di tentennamenti vari ho trovato il passaggio sicuro dove anche la mia pancia era tranquilla! In poco tempo ero poi riuscito a scendere dalla montagna.

Oggi invece un’altra esperienza: una giornata splendida, situazione valanghiva favorevole (grado 2) e previsioni meno interessanti per i giorni a venire. Ho preparato la mia gita in zona Lucomagno e stamattina sono partito tutto contento per la spedizione imminente. Salendo lungo la strada del passo però il vento aumentava man mano e una quantità impressionante di neve portata invadeva la strada. Un’occhiata col binocolo verso la cima che volevo raggiungere e nel passaggio chiave scopro una bella valanga fresca, nel frattempo l’auto sembrava trovarsi in mezzo al mare: il vento molto forte la sbatteva di qua e di là, eppure ero fermo a lato della strada! E sul passo la nebbia saliva da Disentis… la visibilità era ridotta a poche decine di metri e la pancia intanto mi diceva: “ritorna a casa”. Ho dato ascolto alla pancia e ho seguito la lezione riportata dal Corona tornando indietro. In montagna bisogna saper rinunciare, a me oggi è capitato: così invece di fare una gita con le racchette sono andato a comperare l’alberello che ornerà il salotto di casa mia durante le festività!

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