Giovedì 15 gennaio 2009
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Che nome enigmatico : Munzelüm… si tratta di una cima situata a 2061m tra le valli di Vergeletto e Spruga, non lontano (si fa per dire) dalla capanna Salei. Google non ha dato i risultati sperati, dovrò raffinare le mie ricerche altrove per scoprire da dove nasce un nome così particolare.
Nome a parte, la gita dello scorso giovedì risulta essere splendida nonostante il tempo uggioso: i colori dominanti erano il bianco e il grigio! Non come al Salmone, comunque anche durante questa gita il freddo e qualche fiocco di neve ci ha accompagnato durante tutto il giorno. L’itinerario da Spruga l’ho percorso in compagnia di Marco: è lui che mi ha fotografato sulla panoramica cima! Nessuna fatica particolare perché il tracciato fin lì era già ben battuto, ma la discesa al laghetto Salei e all’omonima capanna è risultata più ardua di quel che mi aspettavo. Guardavamo giù senza vedere esattamente dove la discesa terminava, un’immensa distesa bianca tutta per noi! Dopo la prima esitazione e soprattutto dopo i primi passi ci siamo resi conto che si riusciva a scendere bene, senza scivolate lunghe perché la neve comunque risultava cartonata e poco adatta al telemark… abbiamo poi attraversato luoghi incontaminati, solo la presenza di qualche camoscio rompeva questa meravigliosa solitudine.
In capanna ci siamo fermati a farci un thé, per questo ho dovuto accendere la stufa a legna e prendere neve perché nonostante la presenza dei tubi e della cucina a gas non siamo riusciti a trovare nessuna bombola. L’acqua – e questo è ovvio – risultava essere chiusa, ma neanche la presenza di un bidone di acqua potabile mi ha un po’ meravigliato. Magari chi ci ha preceduto l’ha consumata tutta? Ma l’ultimo appunto nel libro risaliva a Novembre 2008… che sia veramente rimasta deserta tutto questo tempo? Non è possibile perché le tracce di un sciatore solitario, incontrate negli ultimi duecento metri, ci hanno portato prima diritti diritti in capanna e poi in giù, di nuovo verso Spruga.
Comunque per chi volesse avventurarsi da queste parti si ricordi che da Spruga fin sui monti di Pian Secco una serie di cartelli invitano i turisti a non voler utilizzare il sentiero pedonale con gli sci o le racchette. Noi diligentemente lo abbiamo evitato dove si poteva, ma francamente quel giorno il sentiero era meglio percorribile con i pattini!