Tra Sole e Colombe

GRAZIE: questa è stata la parola del giorno. Ad un certo punto, in mezzo alla salita, R mi guarda e mi dice questa parola magica… non avevo capito subito, infatti gli ho chiesto: – per cosa? – Lui mi ha risposto: – Per questa bella giornata!-Bisogna proprio dirlo, era una giornata coi fiocchi, certo non quelli di neve anche se in questo vero paradiso delle racchette la neve c’era. Arrivati al posteggio eravamo già al sole, il tempo di distribuire il materiale e siamo partiti. Seguendo la strada in mezzo ai pini mugo la sorpresona: davanti ai nostri occhi increduli una bellissima candida lepre variabile, con le punte delle orecchie e quella della coda nere. Ci ha lanciato un’occhiata rapida e velocissima ha attraversato quel pezzo di pianura davanti a noi finché è scomparsa al nostro sguardo…la macchina fotografica è rimasta nel sacco, ma il ricordo di quella visione è ancora ben vivo nella mente!Meno rapidi della lepre, ci siamo invece diretti verso il Passo delle Colombe… il silenzio e il blu intenso del cielo sono due cose che mi hanno colpito in modo particolare.Poco sotto il passo, a 2100m di quota il colpo di scena: decido di cambiare direzione. La temperatura incredibilmente alta già al mattino ha provocato qualche distacco spontaneo, il grado di pericolo marcato annunciato e quei due canaloni carichi di neve soffiata sono bastati a farmi desistere dal nostro progetto. Abbiamo girato ai piedi dei Pizzit per andare a prendere il tracciato che ci portava in sicurezza fino al Passo del Sole: ottima scelta, dico adesso che sono seduto davanti al mac e scrivo queste righe.Il paesaggio innevato da sogno, qualcuno diceva che sembrava di essere nell’Hymalaia… abbiamo anche visto le tracce dello Yeti! Ci siamo poi resi conto che forse appartenevano a quello strano essere su quella specie di moto rossa che girava su da quelle parti…rifiuto di credere che possa trattarsi di un essere dotato di intelligenza (ma questo è un mio pensiero molto personale). Non ci siamo lasciati rovinare la giornata da questo unico incontro spiacevole, abbiamo gustato la lunga discesa e quando siamo arrivati nell’ombra, qualcuno ha rivolto un lungo sguardo verso quelle montagne, quelle immense distese bianche e quel cielo di un blu intenso dedicando loro chissà quali pensieri intimi…Grazie a voi per la bella giornata trascorsa insieme.RogerP.S. Non ci sono parole per descrivere questo angolo di Paradiso, però un pensiero l’ho avuto per l’amico Franco che è rimasto là nell’eterno bianco del suo amato Cile e ora dal suo Paradiso guarderà la sua capanna Cadagno.

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