Alpi Generosi

 

Giovedì 13 Giugno 2013

Noto solo ora la data e il gioco di numeri strani, per fortuna non era un venerdì! Anche se… per alcuni!L’appuntamento era a Muggio… si consgliava l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici: treno e autopostale… ma qualcuno pur di restare 10 minuti più a lungo a letto ha speculato e invece di prendere la S10 hanno preso l’interregno. Questo è giunto in stazione a Chiasso con pochi minuti di ritardo, facendo però mancare la corrispondenza col postale per Muggio! Così alcuni partecipanti sono rimasti a piedi…

Noialtri invece un po‘ in pensiero per i compagni persi, con un senso d’impotenza che ci assillava, ci siamo presi un buon caffé al Manciana prima di affrontare la ripida salita. Infatti seppur la gita è piuttosto breve la salita e la discesa risultavano essere particolarmente intense. All’ombra dei faggi siamo salita verso „La Piana“ lungo il confine, in parte seguendo la scalinata delle guardie… poco oltre il Roccolo, al quale abbiamo dedicato una lunga visita anche per permetterci di riprendere il fiato, abbiamo avuto la prima buona sorpresa della giornata: le peonie erano in ritardo di circa tre settimane, per cui ne abbiamo viste ancora molte in fiore! Neanche le ortiche scherzavano però!
Sempre salendo incontriamo anche gli steli lunghi e vistosi dell’asfodelo bianco, l’altra rarità botanica che dall’area mediterranea giunge fino alle pendici del Monte Generoso.

Questi alpeggi soffrono di carenza d’acqua, come tutta la valle in passato, ma sono molto generosi per quanto riguarda la flora e di conseguenza anche uno dei prodotti fare della regione: il formaggino.

Ma non sollo belle, anche brutte sono state certe sorprese: per esempio la quantità impressionante di zecche che a un certo punto passeggiavano tranquillamente sui nostri vestiti o peggio, sulla nostra pelle. Le zecche che portano la meningoencefalite per fortuna non salgono oltre i 1’000m e soprattutto ancora non sono presenti in Ticino. Comunque ecco qui cosa fare nel caso in cui siete stati punti…

Il giro degli alpeggi ci ha permesso di conoscere la rude vita degli alpigiani che vivono (e vivevano) per 8-9 mesi all’anno in condizioni aspre, eppure hanno sempre il sorriso e sono pronti a fare quattro chiacchiere con gli escursionisti di passaggio. Così anche il prof. Paolo Crivelli che abbiamo incontrato intento a ripristinare un muro a secco al Genor! Finita la pacchia del giro ecco che bisogna ritornare in valle, i tetti di Roncapiano sono lì, sembra che possiamo toccarli con mano, invece… la discesa! Per fortuna non è così lunga come la salita e godendo il panorama davanti a noi pian pianino raggiungiamo la strada asfaltata.

In poco tempo ritorniamo a Roncapiano dove ci aspetta Piera e un’altra sorpresa. I partecipanti che sono rimasti a piedi, si sono autogestiti e hanno svolto una loro escursione da Muggio all’Alpe della Bolla, Erbonne  e rientro a Scudellate. Eccolì sulla terrazza intenti a raccontarci la loro disavventura con l’autopostale. Sul retro intanto ci scoliamo una gazzosa al moscato, accompagnata da un pezzo di Zincarlin che consumiamo con un po‘ di miele. A quel profumo dal bosco ci viene a far visita pure la volpe del Manciana: a quanto pare si mostra regolarmente e aspetta che qualcuno le butti del cibo.

Ecco alcune foto dell’escursione.

Piccolo epilogo: la discesa in autopostale non è stata indolore, l’autista voleva i nostri biglietti. Noi non ne avevamo in quanto l’autista al mattino non ce l’aveva fatto… noi pensavamo fosse un gesto generoso da parte sua per via del cantiere che bloccava la strada da mesi, forse però non era così!

Kommentar verfassen

Entdecke mehr von Quattropassi - Tessiner Wanderleiter

Jetzt abonnieren, um weiterzulesen und auf das gesamte Archiv zuzugreifen.

Weiterlesen