Sul Pian Scarlei

Mercoledì 6 febbraio 2013

Salendo in auto verso Airolo mi sono meravigliato nel vedere quanto fossero imbiancati i fianchi delle montagne, neve persino fino sul fondovalle… ma aveva nevicato? La conferma arrivava da lì a poco, la strada per Nante completamente innevata! Poco dopo il nostro arrivo sono iniziati i lavori di sgombero dei posteggi… noi intanto a preparare il materiale per l’escursione di oggi!

Nante sembrava completamente addormentata, se non fosse stato per l’allegro e sonante „buongiorno“ che ci ha sorpresi mentre calzavamo le racchette: un omone in maniche corte, grembiule bianco e berretta dallo stesso colore era uscito dal vicino caseificio Togni!
L’escursione aveva di particolare il fatto che a livello di chilometri era più lunga del solito, senza tuttavia presentare delle particolari difficoltà, salvo un breve tratto di salita!
Sorprendo tutti perché dopo i primi cento metri il sentiero inizia a scendere, la neve invece sorprende me in quanto non c’é traccia sfruttabile e i 15cm di neve fresca mi frenano leggermente. Passiamo sopra Stalvedro e poco oltre si inizia a salire ed ecco il primo sole! Il paesaggio splendido ricorda certi luoghi innevati su cartoline d’oltralpe. Abeti coperti di neve, la soffice e candida neve che col riflesso del sole sembra cosparsa di mille diamanti. Mi ricordo esattamente dove passare anche senza traccia… passato il ponte seguiamo il torrente per alcuni metri prima che il sentiero si inerpica su per il pendio. Certo che non mi aspettavo che il manto nevoso aumentasse ancora, ma arrivati in cima la neve fresca mi arrivava alle ginocchia! Pensavo a chi mi seguiva 🙂
A Pian Taiöi ci siamo seduti sul recinto che a fatica spuntava dalla neve… dopo la pausa pranzo e le relative foto di rito ancora pochi metri di salita, la stradina passa in mezzo ai ripari valangari e attraversa il bosco sacro che sovrasta il nucleo di Piotta. Poco oltre il punto più alto attraversiamo la magica radura di Pian Scarlei, nessuna traccia del passaggio di persone prima di noi, neanche vecchie per intenderci. Prima di Cassin cambiamo direzione e ci apprestiamo a scendere verso Giof. Il ripido pendio da una parte comprende abeti vecchi e alti, giovani alberelli piantati di recente e di quelli troppo vecchi che sono stati tagliati restano solo i ceppi alti circa 80-100cm… sembra un paesaggio surreale!
Nel nucleo di Giof sfruttiamo la bella panchina accanto all’oratorio per la lettura: come caricare lo zaino! Chissà come ora preparerete il vostro zaino per la prossima uscita!
Un’ultima salita, tanto per riscaldarci di nuovo, e ci avviciniamo al paese. La conferma viene dal fatto che ora vi sono molte più tracce di presenza umana, scarponcini, sci, racchette ( e non solo le nostre) diventano sempre di piú e mi aiutano nel senso che finalmente non sono più costretto a fare traccia. In poco tempo e puntuali (o quasi) arriviamo alle auto.
I miei compagni di viaggio sono meravigliati dai paesaggi attraversati e dalla mia scelta di questo itinerario dal carattere molto nordico: mica bisogna andare in Canada o Alaska. Peccato che le nostre montagna, a differenza delle loro, sono così stramaledettamente in piedi!
Qualcuno forse questa sera dormirà bene, qualcuno sentirà i muscoli delle gambe, altri si preparano al carnevale… prima però una visita al caseificio di Airolo per un piccolo rifornimento: tutti sono d’accordo nell’eleggere la panna a regina della giornata!

Tante volte però le immagini parlano più delle parole…

Il prossimo ATTEappuntamento é per la due giorni di Bosco Gurin dove ci aspetta lo splendido Albergo Walser! Leggete bene il programma, ce n’é per tutti!

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