Postaaaaa… tatüütataaa!

Mercoledì 10 agosto 2011

Certo che iniziare a Cevio e percorrere la Val Rovana e la valle di Campo con l’autopostale per 45 minuti per i membri dell’ATTE è un invito a restare seduti e godersi il paesaggio dal finestrino comodamente seduti.
Invece no, la mia intenzione era ben diversa. Prima tappa: il caffè (e c’è chi non lo prende neppure) presso il ristorante Porta in quei di Campo Vallemaggia. Seconda tappa: la Via Crucis di Campo con prolungamento fino a Pian Crosc! Terza tappa: discesa a piombo su Bosco Gurin…

Dopo la doverosa visita ai Palazzi Pedrazzini e alla Via Crucis di Campo (la chiesa è in fase di restauro, quindi inaccessibile) ci inerpichiamo lungo il sentiero che porta a Pian Crosc, con una coppia di caprioli che ci salutano con i loro gioiosi salti nell’erba alta dietro le case di Campo. La salita lungo il sentiero è piacevole perché all’ombra del bosco e con tratti più ripidi alternati a tratti pianeggianti… i funghi incontrati ci permettono di fare un paio di pause (con degustazione) non programmate, ciononostante c’è chi vorrebbe proseguire con l’autopostale, ma chiamarlo in mezzo al bosco è invano…
Lungo il cammino scopro elementi riguardanti i Weltu, ma la loro storia verrà svelata solo una volta giunti al „Buscho de Quarino“ (così era noto Bosco Gurin nel 1244, nome probabilmente storpiato tramite i coloni Walser dal toponimo Val o Bosc „da Corin“, frazione di Cerentino). Ma non solo, altri elementi ho portato nel gruppo in particolare sulla frana di Campo, sul passaggio dei contrabbandieri nelle due vallate (Campo e Bosco) e infine sulla storia delle migrazioni dei Walser e la loro cultura. In particolare mi piace tentare di portare qualcosa nel Titsch tramite le splendide poesie di Anna Maria Bacher (in questo caso nel Pomattertitsch).

I ga der enki Wägiê
Lercena und Ambeisu Kschmakch
chomemer ingägä
(…)
zobruscht uf um bluttä Bärg
kschpêrämi lêchtz,
i ferlêrä der Lip,
i bê äbä me Seel.

Cammino per stretti sentieri
resina e profumo di formiche
mi vengono incontro.
(…)
in cima alla nuda montagna
mi sento leggera,
perdo il corpo,
sono solo più spirito.

Oltrepassato „Pian Crosc“ inizia la discesa su Bosco ed entriamo virtualmente nel mondo magico delle leggende: la leggenda del lichene (con la splendida Gertrud), „zwai Haxa vaa dar Löwwann“ (segnalatomi da Zio Tom su Facebook) e per finire la leggenda dei selvaggi, piccoli, bruttini e soprattutto con i piedi rivolti indietro, ma sempre pronti ad aiutare fino a quando non si fa loro torto: i Weltu (il museo Walserhaus dedicherà a loro una mostra temporanea nel 2012). Contenti di essere arrivati nello splendido paesino di Bosco ci portiamo verso la fermata dell’autopostale con l’intenzione di mangiare una buona torta di mele, purtroppo il ristorante di Bruno è chiuso 🙁 per cui andiamo all’Albergo Walser dove comunque troviamo una buona fetta di torta (io ho provato la loro torta di pane).
Per finire eccolo: il tanto agognato autopostale che in 45 minuti ci riporta a Cevio dove ci salutiamo e ci diamo appuntamento a fine mese sulla Greina!

Qui trovi alcune foto dell’escursione.

5 Kommentare zu „Postaaaaa… tatüütataaa!

  1. ciao roger
    come sempre : gita top!!! mi rincresce che non ho visto il „Weltu“ con le mani alzate nel bosco.!!!!!

  2. Grazie Roger per aver riportato la bella poesia che esprima lo spirito del camminare.

    La gita era impegnativa, ma molto bella. Forse pensi che ogni gita ci fa più giovani. Alla sera non lo pensavo, ma oggi ero di nuovo in montagna (a camminare).

Kommentar verfassen

Entdecke mehr von Quattropassi - Tessiner Wanderleiter

Jetzt abonnieren, um weiterzulesen und auf das gesamte Archiv zuzugreifen.

Weiterlesen